Italian notary act on full vellum, Kingdom of Neaples, 1643

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Regno di Napoli, prima metà del XVII secolo (1643)

Atto notarile manoscritto su unico foglio di pergamena (76×42 cm.), inchiostro bruno e calligrafia corsiva. Signum tabellionis del Notaio redattore con 3 firme delle parti, come indicato in basso. Lacune e mancanze, ceralacca probabilmente persa dal fondo del documento, sopra i nomi delle parti (Partibus).
Probablilmente un legato nobile, si intravede piu volte il nome di Don Pompeo de Francisco di Civite(se?).
Testo completo, esemplare da studiare.

Bel foglio di pergamena intero, con la forma della pancia dell’ovino da cui deriva dopo il trattamento descritto da Plinio che consisteva nella depilazione delle pelli con latte di calce, poi una prolungata pulitura e lisciatura con pomice, dopo di che le pelli erano seccate lentamente all’aria, tese su telai di legno.

In Naturalis Historia XIII 11, Plinio racconta che la tecnica di lavorazione della pelle animale per ottenere la pergamena fu eseguita per la prima volta a Pergamo (da cui il nome pergamena), città dell’Asia Minore, per iniziativa del re Eumene II (195-158 a.C.) poiché il faraone Tolomeo Epifanio aveva proibito l’esportazione del papiro dall’Egitto.

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